RANDAGISMO FELINO – DIFFERENZE TRA CITTA’ E CAMPAGNA

Forse si è abituati a pensare a quello canino, ma quando si parla di randagismo anche quello felino è un fenomeno in costante crescita in Italia che vede il continuo abbandono e la proliferazione di colonie di gatti che nel migliore dei casi trovano comunque l’amore e le cure delle gattare e dei gattari e delle associazioni di volontariato sparsi per il territorio italiano ma a volte questi mici sono abbandonati al loro destino dovendo affrontare pericoli e maltrattamenti continui.

In questo articolo esploreremo il fenomeno del randagismo felino facendo le differenze tra quello di città e quello di campagna.

 

COS’E’ IL RANDAGISMO FELINO

 

Secondo la definizione della Treccani, il randagismo è quella condizione che si riferisce “ad animali, soprattutto a cani e gatti domestici abbandonati dai padroni” ed è a tutti gli effetti un fenomeno sociale che accompagna la nostra nazione da tempo immemore. Il randagismo però non è causato unicamente dall’abbandono di gatti padronali, ma anche dalla gestione irresponsabile degli animali liberi, in particolare dalla:

 

  • mancata sterilizzazione dei gatti randagi da parte delle istituzioni competenti;

  • mancata sterilizzazione dei gatti padronali tenuti liberi.

     

In ultimo, si ricorda che un altro fattore concorrente al fenomeno del randagismo è rappresentato dalla perdita accidentale dei gatti padronali; in tali casi l’assenza del microchip nel gatto riduce le possibilità di risalire al proprietario e quindi di ricongiungersi alla propria famiglia.

La situazione attuale vede il sempre crescente numero di abbandoni e nascite di animali in strada prevalentemente nel sud Italia e che porta alla morte di tanti animali innocenti che devono affrontare fin da cuccioli la difficile vita di strada. 

Nell’immaginario comune spesso si tende ad associare il fenomeno del randagismo al cane ma tantissimi gatti vengono abbandonati o nascono e vivono in strada ogni giorno e i pericoli che devono affrontare forse sono ancora più grandi e spaventosi di quelli dei cani.

Che sia in campagna, in città o in periferia l’abbandono di un gatto è sicuramente per lui un evento già traumatico di per sé ma la vita di strada, e tutto quello che comporta, spesso provoca non solo traumi ma tantissimi gatti muoiono per svariati motivi.

Vediamo la dura vita di strada dei gatti randagi di città e di campagna.

 

 

GATTI RANDAGI DI CITTA’

 

Abbandonare un gatto in città significa immergere il gatto in una dimensione innaturale e costantemente pericolosa. Il gatto in città sarà costretto a:

-        Patire il freddo invernale (pioggia, neve) e il caldo estivo per la mancanza di rifugi e luoghi sicuri in cui nascondersi;

-        Patire la sete per la mancanza di fonti d’acqua pulite e sicure;

-        Vivere e respirare tutto lo smog che i mezzi producono e che si deposita sullo strato più vicino al terreno dove il gatto cammina e vive;

-        Evitare costantemente le macchine e il via vai dei mezzi;

-        Avere a che fare con cittadini intolleranti che maltrattano i gatti.

 

Tutte queste situazioni provocano seri danni al gatto di città:

 

-        Mancanza di cibo e acqua;

-        Tumori in continuo aumento provocati da tutto l’inquinamento che l’uomo produce;

-        Ferite gravi o morte a causa di investimenti con auto e mezzi;

-        Soprusi, sevizie e vere e proprie torture da parte di esseri umani incivili.

 

L’unica speranza per questi mici è la presenza di molti amanti dei gatti che in tantissime città danno vita a vere e proprie colonie feline in cui portano da mangiare ai gatti, li accudiscono e li tengono al sicuro per quanto possibile.

 

GATTI RANDAGI DI CAMPAGNA

 

Forse dopo l’elenco dei pericoli di città si potrebbe pensare che per i gatti che vengono abbandonati in zone rurali la vita non possa essere che migliore. Ma la realtà non è così. Anche i gatti abbandonati in campagna - che sicuramente più facilmente riescono a sopperire alla mancanza di cibo e acqua - vivono dei pericoli costanti:

 

 

-        Il freddo e il caldo delle stagioni;

-        La costante minaccia di animali selvatici quali volpi, uccelli di grande taglia nel caso     di cuccioli, cani, faine;

-        Scontri con altri animali per la ricerca di cibo;

-        Costante esposizione a parassiti presenti nei campi;

-        Trappole o veleni posti per loro o per altri animali.

 

I gatti di campagna, inoltre, a differenza di quelli di città, difficilmente sono aggregati in colonie feline proprio perché spesso si disperdono in grossi ambienti.

 


 


La presenza di tante associazioni di volontariato, come la nostra, e di tanti amanti dei gatti in tutta Italia di certo fornisce un grosso aiuto a questi gatti anche grazie all’utilizzo di canali social in cui spesso si segnalano gli abbandoni. Ma questo non basta.

Le soluzioni al randagismo possono essere molteplici e le scopriremo nel prossimo articolo dedicato al randagismo italiano ed Europeo.

 

Cosa pensi del randagismo felino? Ci sono molti gatti randagi nella tua città o nel tuo paese? Faccelo sapere in un commento.

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